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Mostra

Feb 2, 2016 · by Raffaele Amato

Il Mediterraneo interpretato dall’obiettivo di Raffaele Amato, fotografo paesaggista, che ama raccontare i colori della quotidianità dei borghi marinari. Fermare gli istanti del tempo.

Raffaele Amato nasce a S. Maria Capua Vetere in provincia di Caserta il 16 Giugno del 1962. Dopo studi classici, si laurea in Medicina e Chirurgia presso la 2^ Università degli Studi di Napoli ed attualmente è Dirigente Medico Internista presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Melorio di S. Maria Capua Vetere, città dove vive. E’ laureando in Giurisprudenza presso la locale Facoltà sammaritana.

Fotografo nel tempo. La passione per la fotografia l’ha contagiato sin da giovanissimo e da diversi anni è contributor delle maggiori agenzie fotografiche internazionali, tra le quali si annoverano Alamy, Fotolia, Canstockphotos, Depositphotos, 123 RF. Le sue foto sono state pubblicate da varie testate specializzate in fotografia, come Fotografare (in cui il contributo del fotografo Raffaele Amato è apparso nel mese di settembre 2012), Foto Cult (Palco a Novembre 2012), Professional Photoshop (Sfida Giugno 2013) e Tutti Fotografi. Non mancano collaborazioni regolari con riviste cartacee e portali online dedicati ai viaggi, come Mete del Mondo e d’Italia (Dicembre 2015, Gennaio-Febbraio 2015, Luglio 2015), Turisti per caso, Viaggivacanze.info, Agendaviaggi.com e così via.

Non solo riviste. Nel 2014 ha mandato in stampa un calendario d’autore incentrato sulle bellezze paesaggistiche dell’isola greca di Naxos (il PDF è scaricabile gratuitamente qui ). La sua prima Mostra Personale Fotografica risale all’aprile 2014 nel Castello di Casapozzano in Orta di Atella, e ha riscosso un notevole favore del pubblico.

Solo la fotografia ha saputo dividere la vita umana in una serie di attimi, ognuno dei quali ha il valore di una intera esistenza.

Eadweard Muybridge

Scatti del mondo. In era analogica, per circa 20 anni ha fotografato con un corredo Pentax. Sul finire del 2011 sua compagna di scatti è diventata una EOS 5D Mark II, a cui, dal 2014, è stata affiancata la K3 della Pentax.

Paesaggio, natura, colore: questi i punti cardine del concetto di fotografia per Raffaele Amato, che ama immortalare angoli di piccoli villaggi, affascinanti borghi incastonati tra la terra e il mare, particolari di uno stile di vita che sembra fermare il tempo. Il colore è fondamentale, perché diventa il veicolo principale delle emozioni che si intendono trasmettere. Basta osservare una creazione del fotografo Raffaele Amato, per perdere la concezione di ciò che sta intorno, e sentirsi immediatamente trasportare in una dimensione che va oltre la realtà, una dimensione dove è l’emozione il motore di tutto.

Emarginazione ed estinzione, due temi prediletti da Raffaele Amato, per i quali usa il bianco e nero come linguaggio visivo attraverso cui veicolare il senso di caducità e di importanza delle realtà poste di fronte l’obbiettivo, lasciando inalterato il taglio fotonaturalistico dei propri scatti.

Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l’arte della fotografia.

Helmut Newton

Colori caldi, l’azzurro del mare che si incontra con il celeste del cielo, la durezza delle rocce che si abbandonano alle carezze dell’acqua: tutto ciò rende la costiera amalfitana la location prediletta dal fotografo. Sebbene ogni occasione è ottima per tornare a scattare nell’amata costiera, non mancano i lunghi viaggi in molti luoghi caratteristici del Mediterraneo. Alcuni luoghi simbolo, alcuni angoli incontaminati.

Il suo sguardo fotografico si è posato su diverse isole greche, tra cui Santorini, Ios, Mikonos e Cipro, ma un angolo in particolare ha travolto Raffaele Amato con il suo fascino irresistibile, Loutro, nella zona meridionale dell’isola di Creta. La baia è stata celebrata dal fotografo non solo con le immagini: parole cariche di pathos hanno accompagnato la fotografia, dando vita ad articoli e contributi capaci di trasmettere tutto l’incanto del paesaggio, riprese da diverse testate editoriali.

Le fotografie possono raggiungere l’eternità attraverso il momento.

Henri Cartier-Bresson

Ancora un calendario: Fermare il tempo con un occhio verso il futuro. Il 2016 è infatti scandito da un nuovo segnatempo firmato da Raffaele Amato, questa volta dedicato ai trabocchi. Il calendario è scaricabile gratuitamente qui .

Protagonisti della nuova fatica sono i trabocchi del litorale vastese che ancora sopravvivono. Queste piattaforme lignee protese nel mare utilizzate per la pesca con la bilancia sfidano il presente, lasciando un segno della tradizione peschereccia del luogo. Sì, sfidano il presente, cercando di resistere al tempo, ma il rischio di un’imminente scomparsa incombe con forza. La caducità delle strutture e il tentativo di resistere al trascorrere degli anni sono impressi nelle immagini di Raffaele Amato, capaci di immortalare nel presente realtà del passato, assicurandole in qualche modo al futuro.

Non mi sono mai chiesto perché scattassi delle foto. In realtà la mia è una battaglia disperata contro l’idea che siamo tutti destinati a scomparire. Sono deciso ad impedire al tempo di scorrere. È pura follia.

Robert Doisneau

Uno sguardo alla tecnica. Dal punto di vista fotografico il suo interesse tecnico è rivolto, soprattutto, verso la resa globale della gamma dinamica e la restituzione integrale della profondità di campo (noto come focus stacking). Il progetto è partito dal tentativo di rendere in immagine i 20 stop che l’occhio umano riesce a percepire, superando così i limiti degli odierni sensori, che al massimo possono abbracciarne 8-10.

Mantenendo la fotocamera sul cavalletto, in fase di ripresa scatta quindi, in RAW 5 – 7 immagini a forcella. Sicuro di aver imprigionato completamente la gamma dinamica, integra ulteriori 3 RAW per la profondità di campo, ed il tutto viene fuso in un Tiff, che trova i suoi ultimi ritocchi e ridimensionamento in Photoshop. La maggior parte della produzione viene destinata a stampa su tela in grandi dimensioni.

Fotografia. Un’austera e sfolgorante poesia dal vero.

Ansel Adams

L’innovazione del diverso. In un primo momento l’innovazione di questa tecnica non ha riscosso molto consenso con facilità, e non sono mancate occasioni in cui agenzie fotografiche e testate giornalistiche le respingevano, perché venivano giudicate troppo diverse. Colori troppo sgargianti, alti livelli di contrasto, notevole grado di nitidezza: queste le caratteristiche che differenziano le fotografie di Raffaele Amato, rispetto ad altre sul mercato. A ciò si deve aggiungere la ricerca costante della profondità di campo, linee di entrata e geometrie naturali che trasmettono quindi un senso di irrealtà, immortalando una realtà surreale. Tenacia e voglia di trasmettere qualcosa di nuovo hanno fatto sì che Direttori come Angelo Capelli dessero uno spazio concreto alle immagini di Raffaele Amato. Le foto hanno, così, progressivamente iniziato ad avere diffusione e notorietà.

Immagine: dipinto della realtà. Una piccola parte della produzione fotografica è stata destinata ad un viraggio squisitamente pittorico. Partendo dall’immagine elaborata in espansione di gamma dinamica, con l’aiuto di una tavoletta grafica, quest’ultima viene digitalmente dipinta e destinata, infine, alla stampa su tela. La pittura viene attualizzata: l’arte del dipinto incontra la meccanicità dello scatto e la tecnica dell’immagine. Passato e presente insieme per reinterpretare il futuro con un occhio nuovo.

La Direzione artistica della divulgazione delle opere fotografiche e la direzione tecnica delle esposizioni e delle mostre di Raffaele Amato è affidata al Maestro Giorgio Andrea Trovatello, noto pittore informale e critico d’arte di Genova.

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